Le Lotte Partigiane per la Libertà


Parte B: Le Bande Partigiane


All'inizio si ebbero due distinti tipi di "bande" secondo la predominanza delle componenti: quelle d'origine "militare" e quelle d'origine "politica". In un secondo tempo questa distinzione si attenuò sino a quasi scomparire poiché la Resistenza "politica" assunse il predominio.

Le forze politiche e le denominazioni delle rispettive formazioni partigiane:

Luserna San Giovanni  Sanremo  Garibaldi - Trieste

Comunisti - formazioni "Garibaldi" con esplicito richiamo all'epopea garibaldina ed alla lotta antifascista dei fuoriusciti italiani durante la guerra di Spagna.

Matteotti

Socialisti - formazioni "Matteotti", in omaggio al deputato e segretario del partito assassinato nel 1924.

Cattolici - formazioni "Italia", "Fiamme Verdi", "Santa Justa"; la loro azione aveva un contenuto decisamente d'ispirazione religiosa più che politica (vedi legge del patriota).

Carlo e Nello Rosselli  Giustizia e Libertà

Azionisti e Repubblicani - formazioni "Giustizia e Libertà" e "Autonome"; il credo politico si ispirava ai fratelli Rosselli, uccisi in Francia nel 1937. In formazioni "Autonome" si raggrupparono i liberali e i monarchici.
Resistenza - 20  Correggio  Resistenza - 20

La montagna si rivelò subito il luogo più adatto sia per rifugiarsi sia per affrontare un nemico dotato di forze e di mezzi largamente superiori. Solo in Emilia Romagna, per la sua caratteristica ambientale, la lotta partigiana si realizzò soprattutto nelle città e nelle campagne della pianura e lungo il litorale. In questi specifici ambienti si svilupparono ed affermarono i G.A.P. (Gruppi Azione Partigiana) cui erano spesso affidate temerarie azioni di sabotaggio. Successivamente, in appoggio ai G.A.P., si costituirono le S.A.P. (Squadre d'Azione Patriottiche) che operarono in città, col compito di effettuare ogni azione di disturbo e di sostenere gli scioperi. Il loro punto di forza era la fabbrica; il compito più arduo: indurre gli operai a far parte della Resistenza pur restando ai propri posti di lavoro.

Le prime azioni di guerra: le truppe tedesche affrontarono per la prima volta i partigiani nella Venezia Giulia. Fin dalla metà di settembre '43 era iniziata la liberazione dell'Istria e delle isole di Lussino e Cherso per sollevazione popolare. Per porre termine a questa operazione, dalla Germania furono fatte confluire nuove forze che rioccuparono la zona. Il 7 ottobre radio Berlino annunciava la vittoria.

Boves

Fu a Boves che si ebbe la prima azione di guerra contro "bande" partigiane. Sulle montagne circostanti la località si erano rifugiati circa mille uomini. Per rappresaglia la cittadina fu incendiata e circa cinquanta civili furono fucilati.

Nell'Italia Centrale vanno ricordati i fatti di Colle San Marco (AP) e Bosco Martese (TE). Nella prima località, un plotone motorizzato tedesco fu attaccato dal presidio militare d'Ascoli Piceno (12.9.43). Pronta e cruenta fu la reazione. In prossimità della seconda località si era formata una "banda militare" forte di oltre mille uomini e composta da militari del disciolto esercito, ex prigionieri inglesi, slavi e numerosi giovani civili. Costituendo un serio pericolo nelle retrovie del fronte tedesco, fu intimato il suo scioglimento pena la rappresaglia nei confronti della popolazione ed il bombardamento aereo di Teramo. La formazione fu sciolta ed un nucleo ristretto spostò altrove la zona di influenza.

Napoli

Napoli e Lanciano: due esempi di sollevazione popolare. A Napoli per quattro giorni si combatté strada per. strada, casa per casa. Una folla disperata di operai, donne e ragazzi esplose contro la violenza e l'ordine di ridurre la città "a fango e cenere". Dal 26 al 29.9.1943 sulle barricate combatterono fianco a fianco popolo, militi e patrioti. Poi i Tedeschi si arresero e uscirono dalla città sconfitti. Alcuni giorni dopo gli Alleati entrarono in Napoli già completamente liberata.

Lanciano

A Lanciano (CH) la popolazione, ormai insofferente ai soprusi degli invasori, si sollevò. Questo avvenne il 5.10.43, dopo che i cittadini ebbero consegnate le armi dai carabinieri e dalla guardia di finanza. In breve la rivolta fu domata e la località saccheggiata: ventidue civili furono uccisi.

A Villadossola (NO) furono gli operai delle fabbriche a ribellarsi e ad incitare la popolazione contro gli invasori. L'azione avvenne l'8.11.43; i Tedeschi dovettero ritirarsi e Villadossola fu libera. Primo esempio di città liberata da azione partigiana diretta dai civili. Rioccupata dai Tedeschi, per reazione si formò un forte gruppo partigiano sulle montagne, però in diretto contatto con le forze lavoratrici delle fabbriche. Un anno dopo se ne colsero i frutti.

Napoli, Lanciano, Villadossola dimostrarono chiaramente lo stato d'animo delle popolazioni, stanche ormai di ogni sopruso.




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