"Trieste  settembre 1943—ottobre 1954: un susseguirsi di occupazioni straniere."

 

da un articolo della Voce del Cifr del luglio 2005   PARTE I

 

 

 

Il 26 .10.1954 le Forze Armate italiane entrarono a Trieste e dopo undici anni la città ritornò all’Italia. Le Poste hanno commemorato  il 50° anniversario dell’evento con l’emissione di un francobollo, stampato anche in libretto. Un articolo è stato pubblicato in  “La voce del CIFR” n. 52 – novembre 2004.

Con un percorso che parte dalla resa incondizionata del Regno d’Italia agli Alleati (“armistizio” del  8 settembre 1943) e si conclude col  momento in cui venne nuovamente sancita l’italianità di Trieste ed della sua provincia,  riteniamo di grande interesse, sia dal punto di vista storico che da quello della  storia postale, ripercorrere le vicende che videro, durante la guerra e dopo la sua fine, Trieste sottoposta a quattro diversi  e successivi regimi di occupazione e di governo straniero :  il Governatorato del 3° Reich nazista (“Operation-zone Adriatiche Kustenland – OZAK”), l’occupazione militare jugoslava, il Governo Militare Alleato (“AMG-VG”) ed infine l’amministrazione Alleata (zona A “AMG-FTT”).  In tal senso procederemo  per tappe in successivi numeri della nostra rivista.

 

10 settembre 1943—30 aprile 1945 :  Trieste  sotto occupazione militare e totale amministrazione germanica.

 

Dopo l’annuncio da parte degli Alleati e del Governo del Regno d’Italia dell’ armistizio del 8.9.1943, in pochi giorni tutto il territorio italiano non ancora controllato dagli Alleati venne occupato dalle divisioni naziste già presenti in Italia o entratevi  dal Brennero e dalla Francia. Per le regioni di confine coi territori del 3° Reich l’occupazione fu immediata. Il 10 settembre 1943 una ordinanza del Fuhrer costituì in queste regioni due “zone di operazione”:  l’ “Alpenvorland” (province di Bolzano, Trento e Belluno) e l’ “Adriatiche Kustenland” (o “Adria” –  province di Trieste, Udine, Gorizia, Pola, Fiume e Lubiana).  

Trieste fu il centro operativo di comando militare e la capitale amministrativa della zona di Adria.

L’intenzione iniziale del Governo germanico era stata quella di dichiarare l’annessione di  questi territori al 3° Reich. 

L’ avvenuta liberazione di Mussolini  dalla prigionia sul Gran Sasso e  la  decisione  di  dare vita nei  territori italiani occupati   al nuovo stato fascista repubblicano, col conseguente interesse politico a non menomarne l’ immagine sul piano internazionale (come del resto era già successo con la Norvegia di Quisling e la Croazia di Palevich), indussero Hitler a mantenere sul piano “ufficiale” l’integrità dei confini italiani  e a riconoscere la sovranità “formale” dello stato satellite su tutto il territorio dell’ex Regno d’ Italia.

Ma passando dalla forma ai fatti la sostanza fu un’altra.  Le due zone furono poste sotto l’autorità di due “Commissari supremi” (per Adria il Gauleiter fu Reiner con sede a Klagenfurt, mentre a Trieste ebbe sede un  vice-Commissario) che vi esercitarono il totale governo, anche sul piano amministrativo e giudiziario,  senza  doverne rendere alcun conto al Governo della R.S.I. ed al suo Capo.  Tedesca fu l’autorità  sull’ attività dei prefetti,  nominati da Mussolini previo benestare del Gauleiter, e tedeschi furono sia il comando degli organi di polizia fascisti  che l’ effettuazione della leva militare; venne anche  proibita  l’esposizione della bandiera italiana repubblicana.  Questa fu dunque la situazione di Trieste, ove per l’importanza della città le conseguenze e le restrizioni furono particolarmente gravi e pesanti per la cittadinanza.

Per quanto riguarda il servizio postale fu operativa una doppia organizzazione il che rende questo periodo di particolare interesse per i collezionisti di storia postale moderna.

Gli uffici postali italiani continuarono a svolgere la loro normale attività per la corrispondenza degli utenti civili, sia diretta all’interno della R.S.I. che all’estero,  corrispondenza  affrancata coi francobolli e secondo le tariffe in corso nella repubblica fascista (fig. 1 e 2).   

 

 

 

Fig.1 - Lettera raccomandata espresso da Trieste 22-11-44 per Lubiana, affrancata con RSI monumenti distrutti 1 lira x cinque

 

 

 

 

Fig.2 - Lettera doppio porto raccomandata per la Svizzera per Trieste 29.3.44 a Ginevra, con censura tedesca di Monaco, affrancata con Imperiale 1 lira+1,75 lire + RSI soprastampato 1,25

 

 

Contemporaneamente venne introdotta ed  organizzata una posta di servizio germanica (“Deutsche dienstpost”), operante con propri uffici, in numero di sei nella zona di Adria, tra cui quello di Trieste (“Triest”).  L’utilizzo della Dienstpost, sia all’interno delle “operation-zonen” che verso altri territori del 3° Reich, era destinato istituzionalmente agli enti statali ed amministrativi presenti sul territorio che, per le loro esigenze di servizio, non potevano utilizzare la Feldpost (“Posta da campo” militare): gli oggetti postali di servizio viaggiavano in franchigia.  (fig. 3 - 4):  

 

 

 

 

Fig. 3 -Rara lettera in franchigia con intestazione e briefstempel del Commissario Supremo della Operations-zonen di Adria, da “Deutsche Dienstpost Adria – Triest c – 14.8.44” per Udine, indirizzata al Consigliere germanico della Provincia del Friuli

 

 

 

 

 

Fig.4 -Lettera in franchigia da “Deutsche Dienstpost Adria – Triest a – 11.4.44” per Feldpost 05206, con briefstempel “Postamt Triest. Raro l’inoltro di lettere di posta militare tramite Dienstpost.

 

 

 

 

All’uso della Dienstpost furono anche autorizzati aziende e privati di nazionalità tedesca per l’inoltro di corrispondenze con destinazione in Germania.  In questo caso la corrispondenza non godeva di franchigia, ma doveva essere affrancata con le  tariffe ed i  francobolli tedeschi  (lettera : 12 p. -  cartolina 6 p. -  diritto di raccomandazione 30 p.).   (fig.5 - 6)

 

 

 

 

Fig.5 - Cartolina illustrata epistolare da “Deutsche Dienstpost Adria- Triest c – 6.6.44 a Vienna, affrancata con francobollo da 6 p. Rare le cartoline di origine non filatelica.

 

 

 

 

 

 

Fig.6 -Lettera per la Germania da “Deutsche Dienstpost Adria – Triest a – 16.11.44 a Dortmunt, affrancata con francobollo da 12 p. , con brefstempel del Consolato Generale germanico di Trieste.

 

 

Le buste e le cartoline inoltrate via “Dienstpost”,  sul frontespizio, dovevano portarne l’identificazione apposta in cartella rossa (es.: “Durch Deutsche Dienstpost Adria – Triest”) e venivano completamente  contrassegnate da  una croce di Sant’Andrea  tracciata con matita blu.

Per quanto riguarda  la corrispondenza “Dienstpost” affrancata, è opportuno ricordare che, accanto a un numero piuttosto limitato di oggetti regolarmente viaggiati per uso postale, esistono innumerevoli creazioni di chiara origine filatelica, anche in tariffa e giunte a destinazione, del resto facilmente identificabili da fantasiose affrancature destinate ai collezionisti, in molti casi realizzate con valori commemorativi e con sovraprezzo.

Anche per quanto riguarda la Posta militare nella operation-zone di Adria, e quindi a Trieste operarono due organizzazioni:  la posta da Campo della R.S.I.  (per Trieste, l’ ufficio  “Posta da Campo N. 847”, costituito presso il 31° C.M.P. della R.S.I., operativo dal gennaio 1944 all’ aprile 1945) (fig. 7) e la Feldpost tedesca, utilizzata anche dai militari italiani aggregati nella Wehrmacht o appartenenti alle forze di polizia R.S.I..  Nei territori di Adria la Feldpost utilizzò per lo più bolli muti a doppio cerchio, dei quali uno risulta localizzato a Trieste (fig.8).  

 

 

 

 

 

Fig.7 – Lettera in franchigia da “ Posta da Campo n. 847” (Trieste) 14.11.44 a Bologna, con ovale di franchigia “Servizio Posta da Campo”.

 

 

 

 

   

Fig.8-  bollo muto della Feldpost tedesca della zona di Adria,  localizzato a Trieste.

 

 

Emilio Zucchi              

 

la Redazione, a completamento di questo articolo, ha trovato la serie che fu preparata e non emessa per la zona Adria - Alpenvorland. Diverse fonti danno come falsa l'intera serie: 

 

 

 

un bollo da Lire 30  della serie non emessa per l'area ADRIA-ALPENVORLAD

 

 

 

(fine parte I , clicca sul tasto  "seguente" per leggere la parte II dell'articolo.)

 

ultimo aggiornamento 21 settembre 2005