"Le false sovrastampe di SANTI40"

da un articolo della Voce del Cifr del novembre  2004

Paese che vai... Albania: Santi Quaranta

 

fig.1 Valona 1914

 

Novanta anni fa gli italiani entravano in Valona, città sulla costa albanese: siamo a Natale del 1914. Poco tempo prima la città si era resa indipendente (fig.1). Ma il caos imperante doveva rapidamente travolgere questo tentativo autonomo e la presenza dell’Italia non fu che uno dei tanti interventi delle potenze europee per spartirsi il controllo della zona.

Facciamo un passo indietro per inquadrare il momento storico.

All'inizio del '900 la zona dell’attuale Albania faceva ancora parte dell’Impero ottomano. Sotto la minaccia dello smembramento e dell'annessione da parte delle monarchie balcaniche, le forze rivoluzionarie albanesi, che si erano manifestate già a metà dell’Ottocento, avevano ripreso vigore: nel 1910 scoppiò la rivolta contro i turchi. Il 28 novembre 1912, durante la Prima guerra balcanica, Ismail Kemal bey reagì alle incursioni in territorio albanese della coalizione nemica e proclamò l'Indipendenza.

Le potenze europee riconobbero tale atto, ma affidarono il potere al principe tedesco Guglielmo di Wied (aprile 1914). Lo scoppio della Grande guerra (28 luglio 1914, con Roma ancora neutrale) spazzò via questa fragile costruzione politica.

L'Italia, la Grecia e vari altri Paesi occuparono l'Albania, la cui indipendenza fu riconosciuta solo dopo la fine della prima guerra mondiale  nel 1920.

Il periodo che va dal 1910 al 1920 risulta particolarmente turbolento anche sotto il profilo filatelico. Numerose emissioni di entità più o meno riconosciute apparvero sul mercato ed ancora oggi in varie bustine troviamo pseudo francobolli dell’Albania Centrale, di Chimarra, Moschopolis, Erseka ed altro!

Mi voglio soffermare su una di queste emissioni fantasma, forse perché è listata dal Melville nel suo “Phantom philately”. Si tratta dei valori di Levante italiano per Valona e Janina sovrastampati “Santi Quaranta” o meglio “Santi40” in forma contratta. Poco si sapeva di queste produzioni, sino a quando una ricerca attenta ed il reperimento di alcune buste viaggiate e caratterizzate dal timbro di arrivo hanno potuto dare loro una precisa collocazione temporale, nonché anche un “padre”.

Ma andiamo con ordine. La città di Santi Quaranta è un porto situato sulla costa albanese ad 80 chilometri da Valona (Vlorë). Janina si trova in Grecia alla stessa distanza ed il suo nome attuale è Sarandë. Santi Quaranta fu poi ribattezzata Porto Edda nella Seconda guerra mondiale.

Dal 1909 negli uffici postali italiani del Levante furono usati francobolli di Vittorio Emanuele III espressi però nella moneta locale, ossia in piastre ed in para. Hanno il nome della località in sovrastampa. Così scopriamo le presenze di Valona, Janina, Durazzo, Scutari ed altre. A Santi Quaranta, invece, dove già esisteva un’agenzia postale del Lloyd austriaco (fig.2), non venne mai autorizzata alcuna sovrastampa e un ufficio postale italiano fu aperto solo nel 1916 (fig.3).

 

 

 

                                               

 

fig.2 Lloyd austriaco                                 fig.3 annullo di Santiquaranta

 

 

 

 E allora, che origine hanno le buste viaggiate e con tanto di timbro di arrivo che riportano la scritta “Santi40” (figg.4-5)?

 

 

 

fig.4 sovrastampa SANTI40 su Valona

 

 

 

 

 

fig.5 sovrastampa SANTI40 su Janina

 

 

Ad un attento esame questi dentelli risultano annullati con un testo in negativo in cui si legge “Poste italiane Santi Quaranta”, senza data. L’esame delle buste fa scoprire che sono normalmente indirizzate a monsieur Pericles Zissis, presso il fermo posta di Corfù,

Atene o Smirne. Alcune di queste buste viaggiarono via Brindisi. Le date sugli annulli di arrivo sono tutte del periodo agosto-dicembre 1914. I plichi senza indirizzo portano comunque sul retro la firma “Zissis”.

Con queste informazioni il cerchio si stringe. Si scoprì infatti che Zissis era un commerciante di francobolli; in quel periodo risiedeva a Valona e quindi poteva facilmente procurarsi sia i francobolli locali che quelli della non distante Janina. Il sedicente Pericles, dati gli scarsi controlli, aveva potuto sovrastampare i francobolli e mettere in circolazione le buste, per poi rivenderle insieme ad esemplari singoli!

Concludo dicendo che queste buste, sia viaggiate che senza indirizzo, spuntano ancora oggi dei prezzi alti nelle aste e che le sovrastampe di “Santi40” esistono sia in grande che in piccolo formato, mentre il loro colore è il nero, più raramente il violetto (fig.6).

 

 

 

fig.6 sovrastampa blu SANTI40 

 

Fabio Vaccarezza

 

 

   

 

     ultimo aggiornamento 4 dicembre  2004